La National Anti-Doping Agency (NADA) della Germania ha deciso di non rendere più pubblici i nomi degli atleti sanzionati per doping. Secondo quanto riportato dalla rivista Sportschau, sarebbero 76 gli atleti coinvolti in casi di positività non divulgati ufficialmente, e tra questi figurerebbero anche nuotatori.
Ogni anno, la NADA tedesca pubblica un report con il numero di test positivi, ma nel 2025 ha omesso i nomi, citando “rischi legati alla protezione dei dati personali”. Una posizione controversa, che contrasta con quanto richiesto dal World Anti-Doping Code, secondo cui i casi giuridicamente conclusi devono essere resi noti, comprensivi di nome e dettagli della violazione.
Il presidente della NADA, Lars Mortsiefer, ha dichiarato:
“Siamo impegnati nella trasparenza e nella tracciabilità delle decisioni in ambito antidoping, ma dobbiamo confrontarci con le leggi attuali sulla protezione dei dati.”
Dietro a questa scelta ci sarebbe un’indagine ancora aperta, avviata oltre cinque anni fa dal Garante per la protezione dei dati della Renania Settentrionale-Vestfalia. L’indagine fu innescata da un ciclista che si opponeva alla pubblicazione della propria sanzione.
L’ambiente sportivo non ha accolto positivamente questa linea. Alcuni atleti, come il campione del mondo di bob Georg Fleischauer, si sono schierati apertamente a favore della divulgazione:
“La deterrenza è fondamentale. Gli atleti devono sapere che ci sono conseguenze. Se non succede nulla, si rischia di normalizzare il doping.”
Alle Olimpiadi di Parigi 2024, la Germania ha conquistato tre medaglie nel nuoto:
- Lukas Märtens oro nei 400 stile libero
- Oliver Klemet argento nella 10 km in acque libere
- Isabel Gose bronzo nei 1500 stile libero
Il fatto che alcuni dei nomi nascosti possano provenire proprio dal nuoto tedesco riaccende l’urgenza di chiarezza, in un momento cruciale per l’integrità dello sport.