Il ritorno al “gommato” è un argomento che negli ultimi giorni è tornato protagonista.
Qualche giorno fa, Caeleb Dressel aveva pubblicato sul suo profilo Instagram una sorta di “appello” alla FINA.
Un messaggio semplice, ma chiaro:
@fina1908 please
L’evoluzione del costume da competizione è stata di tal portata che ha completamente cambiato l’approccio stesso al nuoto. Tra il 2008 ed il 2010 abbiamo visto l’introduzione di tecnologie e di materiali per aumentare il
galleggiamento e l’idrodinamicità. Addirittura vi è stata la creazione dei body suit a basso attrito privi di cuciture e uniti con un processo ad ultrasuoni.
Prima dell’avvento della nuova regolamentazione FINA, da più parti si parlava di vero e proprio “doping tecnologico”.
Record Mondiali battuti, alcuni dei quali ancora rimangono fissati.
Nel 2010 si chiude l’epoca del “gommato” e la FINA abolisce tutti i costumi realizzati con fibre diverse dal tessuto.
FRED BOUSQUET A SWIMSWAM
Dopo un decennio dalla loro uscita di scena, anche Fred Bousquet torna a parlarne.
Lo fa come ospite del podcast di SwimSwam, intervistato da Mel Stewart.
Fred Bousquet racconta il periodo in cui arrivò in America ed iniziò ad allenarsi alla Auburn University sotto la guida di David Marsh e Dave Durden. Ammette che la decisione di lasciare la Francia e volare in America gli costò molto e ci pensò per un anno.
Sui “super costumi” Bousquet spiega che amava molto quei costumi da gara. In quei tempi, infatti, dice che l’attenzione per il nuoto era altissima perchè, in parte grazie ai costumi, ogni manifestazione poteva essere quella in cui si batteva un record.
Continua dicendo che oggi il nuoto è uno sport più “puro” dove la prestazione la fa l’atleta, ma ammette che secondo lui, se venissero reintrodotti, si aggiungerebbe una dinamica che renderebbe il nuoto ancora più interessante.