Leah Smith, bronzo olimpico individuale ai Giochi di Rio 2016 e oro olimpico in staffetta, sta gareggiando nel team Tokyo Frog Kings della International Swimming League.
Durante il secondo giorno del Match 5 che si è concluso ieri, Leah Smith ha conquistato la prima posizione nei 400 metri stile libero femminili, con il tempo di 4:00.13. Nella classifica stagionale ISL è al quarto posto, vicina ad abbattere il muro dei 4 minuti.
Dopo la gara, ha risposto ad alcune nostre domande in collegamento da Budapest.
Oltre ad essere entusiasta delle novità introdotte in questa season 2, si è soffermata anche ad esprimersi sul nuoto in età adolescenziale.
LeaH Smith: la novità più interessante è il Jackpot
Riguardo al Jackpot, Leah ha detto che la “paura” che un’altra concorrente prenda i tuoi punti ti porta a nuotare più velocemente possibile. Dice che anche in gara è tentata di seguire le corsie di fianco poichè per la squadra è importante guadagnare e non perdere punti.
Si sofferma poi su come lei ha vissuto i primi anni di agonismo. Prima di frequentare le scuole superiori qualcuno le diceva già di avere talento. Lei però non ha ritenuto giusto allenarsi molto già a 14 anni ed ha aspettato:
“Quando avevo 14 anni ancora non mi rendevo bene conto. Non facevo i doppi fino alle scuole superiori. Verso i 15 anni ho iniziato a capire di avere talento. Ho iniziato ad allenarmi più seriamente e a gareggiare. Quello che posso dire alle ragazze di 15 anni è di avere un rapporto realmente comunicativo con il proprio allenatore. Un altro consiglio è quello di lavorare seguendo un obiettivo. Io sapevo di avere dentro di me grandi obiettivi, ma dovevo iniziare ad ottenere piccoli traguardi. Ecco, lavorare su piccoli traguardi”