2025 CHINESE NATIONAL SWIMMING CHAMPIONSHIPS
- May 17-24, 2025
- Shenzhen, China
- LCM (50 meters)
- Anteprima SwimSwam Italia
RECAP
Sabato aveva sorpreso tutti nuotando in 2:12.52 nelle semifinali dei 200 m misti ai Campionati nazionali cinesi, ieri la 12enne Yu Zidi ha letteralmente distrutto quel tempo con un incredibile 2:10.63, guadagnandosi l’argento nella finale di Shenzhen e ottenendo matematicamente il tempo limite “A” (2:12.83) per i Mondiali di Singapore.
Le frazioni della straordinaria prestazione
- Farfalla: 27”47
- Dorso: 32”98
- Rana: 39”44
- Stile libero: 30”74
Un’evoluzione fulminea, che la proietta al 14° posto nella classifica mondiale stagionale, al fianco di atlete di ben altra esperienza.
In finale, la vittoria è andata alla connazionale Yu Yiting in 2:08.67, centro del podio che la conferma terza in assoluto nella graduatoria mondiale 2024-25, subito dietro a Abbie Wood (2:08.55) e Kaylee McKeown (2:08.58).
IL SOGNO ED IL RISCHIO
Il nome di Yu Zidi, comincia a tremolare nell’aria rarefatta delle future leggende.
La sua età stona tra le corsie. Dodici anni sono l’età dei diari chiusi con un lucchetto rosa, dei primi timidi segreti con le amiche, dell’infanzia che ancora si affaccia alla finestra dell’adolescenza. Ma non per Yu, che nuota con la consapevolezza — e la pressione — di una veterana. Dietro a ogni crono, c’è un intero mondo adulto che osserva, misura, calcola.
Yu Zidi non è solo un talento precoce: è un enigma. Una forza fluida che attraversa l’acqua con una maturità tecnica che ha poco di infantile. I suoi parziali dicono molto, ma non tutto. Dicono che ha il delfino già pronto, una rana precisa, un dorso da scolpire. Ma non raccontano lo stupore silenzioso degli allenatori, la delicatezza con cui il suo corpo ancora in crescita si muove in vasca senza sprecare un gesto.
Dicono che sarà una delle osservate speciali ai Mondiali, ma non raccontano le contraddizioni che si celano dietro quel sorriso timido.
Né le domande che, legittime, salgono dalle tribune e dai cuori di chi conosce le insidie dello sport ad alto livello.
A cosa serve un sogno, se ti brucia le ali?
Lanciare una preadolescente nel vortice dello sport mondiale è un atto che confina tra il miracolo e l’azzardo. A dodici anni, le emozioni hanno ancora la pelle sottile. L’autostima si modella facilmente, a volte si sgretola con un commento, un confronto, un tempo che non migliora.
L’adolescenza è un’onda lunga che arriva senza preavviso: può potenziare tutto, oppure travolgere.
Ci si chiede: può un corpo ancora acerbo reggere il peso della ribalta mondiale? Può farlo un cuore che forse non ha ancora imparato a perdere?
Lo sport cinese ha già abituato il mondo a prodigi anagrafici. Ma la storia ci ha anche insegnato che dietro quei record ci sono vite complesse, spesso troppo velocemente consumate.
La corsia non è una favola a lieto fine garantito, e ogni medaglia può diventare un macigno se non sorretta da una struttura affettiva e psicologica solida, accogliente, amorevole.
Un talento che chiede ascolto
Eppure, è impossibile non lasciarsi incantare. Yu Zidi non è solo una promessa: è già realtà. Il suo nome è entrato tra le top 15 al mondo, a fianco di giganti come Kaylee McKeown e Abbie Wood. È un dato oggettivo. Come lo sono i suoi tempi che fanno impallidire record juniores, cadetti e perfino alcune finaliste olimpiche.
Ma più che i cronometri, è la narrazione che merita attenzione. Perché raccontare Yu Zidi oggi significa anche ridefinire il concetto di potenziale. Significa riflettere, in chiave ottimista ma vigile, sul ruolo dell’educazione sportiva, della crescita a lungo termine, dei modelli da seguire.
Che storia vogliamo scrivere per lei? Una favola di talento e successo, oppure una corsa affrettata a un traguardo che potrebbe diventare gabbia?
In un momento storico in cui si discute sempre più di burnout, fragilità emotiva e benessere degli atleti, la sua parabola impone attenzione. Perché dietro il talento va costruito un ecosistema umano che protegga la fiamma senza soffocarla.
Un fiore d’acqua che chiede tempo
Yu Zidi è una rosa che ha già cominciato a fiorire. Non sappiamo ancora se sarà una leggenda, ma sappiamo che è già una storia bellissima. Da seguire, da raccontare, da proteggere.
E forse il vero traguardo, per lei, sarà riuscire a crescere nuotando. Non soltanto più veloce di tutte. Ma libera, consapevole, felice.
Comincerei dai dubbi che stanno sorgendo sui suoi reali 12 anni…
Guarda, ho fatto ricerche sui siti cinesi, ed almeno apparentemente dovrebbe essere così, cioè nata nell’Ottobre del 2012. L’anno scorso ne parlavano come undicenne. Tuttavia, non conoscendo il mandarino, mi affido alle traduzioni che sono a disposizione di tutti