La Cina ha formalmente criminalizzato il doping. Sabato 26 Dicembre è stato approvato l’emendamento XI al diritto penale. La legge, che entrerà ufficialmente in vigore il 1 marzo 2021, non è rivolta agli atleti, ma alla squadra.
Secondo la formulazione della norma,
chiunque attiri, istighi o inganni gli atleti ad usare sostanze vietate in competizioni nazionali o internazionali rischia fino a tre anni di reclusione e una multa
Pene più pesanti sono riservate a chi organizza o costringe gli atleti a fare uso di sostanze vietate. Parimenti reato è offrire consapevolmente sostanze vietate agli atleti.
Chen Zhiyu, direttore esecutivo dell’Agenzia cinese antidoping (CHINADA) ha dichiarato:
“La legge non è rivolta agli atleti. Gli atleti che imbrogliano saranno puniti con divieti e multe in conformità con le regole antidoping“
“Questa legge penale si concentra maggiormente sulla punizione di coloro che si trovano dietro le quinte. L’entourage degli atleti di solito gioca un ruolo importante nei programmi antidoping. Dovrebbe essere punito con pene più severe”.
“Se non ci sono punizioni penali, l’entourage potrebbe comunque lavorare segretamente con gli atleti anche dopo che sono stati banditi e multati”.
Secondo Yu Chong, vice professore alla China University of Political Science and Law, la nuova legge risponde alla richiesta del Comitato Olimpico Internazionale di adottare regole antidoping più severe.
Durante un vertice del CIO dell’ottobre 2016, l’organizzazione ha chiesto all’UNESCO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) di fornire una legislazione modello. Lo scopo era rendere “l’entourage degli atleti penalmente responsabile di facilitare il doping“. Tra questi venivano inclusi allenatori, medici e fisioterapisti.
