Genitori sull’orlo di una crisi di nervi?
Gennaio segna l’inizio di uno dei periodi più intensi e faticosi dei nostri figli.
Il programma scolastico diventa sempre più impegnativo ed accanto al percorso accademico ci sono i traguardi in piscina da raggiungere.
Che si tratti del tempo limite per i prossimi Criteria o di quello per gli Europei, è incontestabile che in famiglia si vivono queste settimane come sul filo del rasoio.
Chi è alla prima esperienza può sentirsi sopraffatto e non in grado di gestire queste nuove sensazioni.
Il segreto, però, è sempre lo stesso. Focalizzarsi sul vero significato che questo sport assume nella vita dei nostri figli e non lasciarsi influenzare dall’esterno.
Ricordiamo sempre che la famiglia è il luogo dove i giovani voglio trovare rifugio e conforto.
Queste nuove esperienze devono essere vissute come un’avventura straordinaria che abbiamo il privilegio e la fortuna di vivere.
La pandemia ci ha tagliati fuori, è inutile negarlo. Allenamenti, gare, eventi, semplici raduni della squadra. Si sono chiuse le porte di un mondo che conoscevamo, che ci faceva sentire utili. Sulle tribune avevamo creato la nostra comunità, dove si condividevano gioie, dolori e panini al prosciutto.
Tuttavia, anche se ci sentiamo spesso in balia degli eventi, abbiamo l’obbligo di continuare ad essere guida, soprattutto nei momenti in cui ne vorremmo una.
Ho pensato ad alcuni piccoli gesti per affrontare questo periodo. Scriveteci i vostri nei commenti!
1. LASCIARE CHE I NOSTRI FIGLI SI GODANO IL NUOTO.
Tutti i nuotatori hanno degli obiettivi. Il motivo per cui li creano è perché amano questo sport.
Ricordiamoci che non devono nuotare per farci contenti, ma solo perchè loro lo vogliono visceralmente.
Questo vale anche al di fuori del mondo del nuoto.
Non dobbiamo essere noi a scegliere la scuola superiore o la facoltà che i nostri figli frequenteranno. Iniziamo dalla piscina a responsabilizzarli anche aiutandoli a focalizzare e raggiungere i loro scopi.
2. ASCOLTA DI PIÙ E PARLA DI MENO.
Durante il viaggio di ritorno a casa dopo una gara o dopo l’allenamento, lasciamo che siano i nostri figli a parlare per primi.
Se iniziamo a parlare di un allenamento che non conosciamo, molto probabilmente si chiuderanno a riccio.
Potrebbero interpretare la nostra disponibilità e le nostre critiche come se ci avessero deluso.
3. AIUTA LA SQUADRA
Cosa puoi fare per aiutare la squadra?
Chiedi consiglio all’allenatore o al direttore tecnico, e cerca un’area in cui hanno bisogno di aiuto.
Gli allenatori e i gestori delle piscine sentono soprattutto lamentele.
Pensa che cambiamento gradito avere qualcuno che si offre per aiutare.
4. GODITI IL MOMENTO
Prima o poi arriverà il momento in cui i vostri figli saranno autonomi.
Non avranno più bisogno di voi per andare in piscina e tornare a casa, o per essere accompagnato a 100 km da casa per una gara.
Non possiamo entrare in piscina, non possiamo vederli gareggiare? Approfittiamone per conoscere gli altri genitori, ascoltare musica, leggere un libro.
5. CREA UN AMBIENTE FAMILIARE
Goditi la comunità, non rimanere escluso e non escludere. Quando incontri gli altri genitori, approfitta per tessere una rete di rapporti che non riguardi esclusivamente il nuoto.
Abbiamo l’occasione per confrontarci con altre persone, perchè iniziare ogni discorso con le parole “Mio figlio” ?
Potete scrivere un articolo anche per le mogli perfavore?
Simone Fumagalli, per San Valentino, così puoi farlo leggere a tua moglie 😉