FINA ha ufficializzato questa mattina il rinvio dei Campionati del mondo 2022, spostando la competizione fino a luglio 2023, sempre a Fukuoka, Giappone.
Posticipare (ancora) i mondiali era certamente qualcosa che FINA avrebbe evitato, se possibile, a tutti i costi. Ma in queste circostanze, l’organismo internazionale per gli sport acquatici è stato essenzialmente messo all’angolo.
Da un lato, la FINA aveva l’impegno di tenere i campionati del mondo del 2021 a Fukuoka. L’obbligo risaliva alla firma del contratto, avvenuta nel gennaio 2016. L’impegno non è cambiato quando l’evento è stato rinviato fino al 2022 come riflesso del rinvio delle Olimpiadi 2020 al 2021. In realtà è lo stesso accordo dal quale la FINA non poteva sottrarsi nonostante il Giappone abbia richiesto restrizioni quasi impossibili da rispettare per far svolgere i mondiali quest’anno.
CONDIZIONI IMPROPONIBILI
Una delle queste restrizioni richieste era una quarantena di 14 giorni all’arrivo per tutti i partecipanti, senza accesso alle strutture.
Questo è stato essenzialmente il punto che ha fatto bloccare i Campionati. E’ irragionevole chiedere ad un atleta che deve gareggiare di non allenarsi e di non vedere acqua per due settimane.
Per le condizioni di contratto e l restrizioni imposte, FINA è stata costretta a rinviare la manifestazione al 2023.
L’intervallo tra i campionati del mondo sarà ora il doppio del solito. Tra l’ultima edizione e la prossima ci sarà una pausa di quattro anni (dal 2019 al 2023) rispetto al tradizionale calendario biennale.
Per infilare due Mondiali tra le Olimpiadi di Tokyo e Parigi, la FINA terrà i Mondiali del novembre 2023 a Doha, Qatar, nel gennaio 2024.
Ciò significa che i Mondiali si svolgeranno solo sei mesi prima delle Olimpiadi di Parigi 2024.
In questi sei mesi, poi, si dovranno incastrare tutti i Trials nei cinque continenti.
RESTRIZIONI DI VIAGGIO E NUMERI DEL COVID
Il governo giapponese ha attualmente una lunga lista di nazioni a cui è vietato l’ingresso nel paese. Sono inclusi gli Stati Uniti, l’Italia e ogni altra nazionale di nuoto al di fuori di Australia e Cina.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente detto che le restrizioni di viaggio non sono efficaci nel sopprimere la diffusione internazionale del COVID-19. Ha dunque chiesto che vengano revocati.
Il Giappone continua a vedere infezioni record di COVID-19, innescate dalla variante Omicron. Ieri sono stati registrati oltre 85.000 nuovi casi. Il livello più alto della pandemia. Tuttavia, parliamo ancora di un incidenza di 67 casi/100.000 residenti. Questo è uno dei livelli più bassi tra le nazioni sviluppate del mondo.