Michael Bohl, uno dei coach più rispettati del nuoto internazionale, oggi a capo di parte del progetto tecnico cinese, ha parlato della crescita del movimento natatorio in Cina, sottolineando quanto il Paese abbia tutte le carte in regola per consolidarsi tra le potenze assolute del panorama mondiale.
“La Cina ha una popolazione di nuotatori enorme, e questo rende molto alta la possibilità di trovare atleti eccezionali. Dal punto di vista scientifico e della preparazione, siamo già vicini ai livelli più alti del mondo.”
Bohl, ex allenatore di campionesse come Emma McKeon e Stephanie Rice, ha evidenziato come la Cina, pur dovendo ancora colmare un certo gap con nazioni leader come Stati Uniti e Australia per quanto riguarda la pianificazione delle gare e la cultura della competizione, stia accelerando in modo deciso.
“Ad esempio, in Australia e America, prima di una grande manifestazione, gli atleti fanno gare quasi ogni mese. In Cina, invece, prima dei grandi eventi ne fanno poche. Per questo motivo, abbiamo inserito più competizioni nel programma di preparazione, per aiutarli a migliorare la gestione del pre-gara.”
A dimostrazione di questo cambio di mentalità, Bohl ha citato il percorso di Qin Haiyang, oro mondiale a Fukuoka e volto simbolo del nuovo corso: “Ha partecipato a molte gare importanti – Universiadi, Coppa del Mondo, Olimpiadi asiatiche – e questo ha alzato il suo livello.”
Il coach australiano è convinto che la crescita dell’approccio metodologico cinese, unita alle risorse e all’infrastruttura in espansione, possa portare la nazione a dominare il nuoto internazionale.
“Con il tempo, e con un programma ben strutturato, credo che la Cina diventerà una delle realtà più forti e costanti del nuoto mondiale.”
Un’avvertenza per tutti: il gigante asiatico ha iniziato a correre. E lo sta facendo con la guida giusta.