Lo sport è un aspetto della vita dei giovani che avrà un’enorme impatto sulla loro formazione di adulti.
Per questo tutto ciò che circonda il giovane sportivo è rilevante tanto da contribuire o pregiudicare la crescita stessa.
Al centro di questo piccolo universo c’è il ragazzo/bambino. Intorno ruotano tanti satelliti: allenatore, squadra, dirigenza, genitori e famiglie.
La completezza della formazione dello sportivo passa attraverso il coinvolgimento dei genitori, che a volte diventa irrinunciabile. Nel nuoto sono tanti i valori aggiunti che solo un genitore può dare.
PARTECIPAZIONE E COLLABORAZIONE
Il ruolo del genitore è indispensabile e insostituibile. Al genitore è richiesta pazienza e disponibilità nell’accompagnare, aspettare e riprendere il figlio dalla piscina.
Dovrà poi riuscire a concordare i tempi da dedicare allo studio e ai compiti. Infine, dovrà investire economicamente in rette e sostegno alle attività.
A livello psicologico, la presenza stimolante e di supporto del genitore costituiscono le basi per una sana e gratificante vita sportiva del figlio.
La partecipazione dei genitori è una risorsa importantissima per le società di nuoto, si pensi all’organizzazione delle trasferte e alle proposte per migliorare ed amplificare il senso di squadra come feste o cene di gruppo.
Con i genitori deve essere ccreata un’alleanza, perché una collaborazione intelligente può aiutare a risolvere molti problemi, da quelli educativi dei bambini e dei ragazzi, alle molteplici incombenze organizzative societarie.
I genitori hanno compiti che hanno un valore uguale ed a volte maggiore di quelli di un allenatore.
ESEMPIO ED APPOGGIO INCONDIZIONATO
I genitori sono i primi insegnanti dei figli, l’esempio che seguono per tutta la vita, il punto di riferimento saldo che non cede dinanzi a nessuna avversità.
Dalla famiglia i bambini apprendono che lo sport è un grande veicolo di valori fondamentali, che la vittoria è frutto di un duro lavoro e di un impegno costante e che non conta solo il risultato.
L’appoggio incondizionato di un genitore, il peso che egli dà al frutto dell’impegno del figlio, sono valori che i piccoli nuotatori non troveranno altrove e per questo vanno tutelati.
Non tutti i genitori pensano di avere dei piccoli Phelps in acqua. Anzi, la maggioranza dei genitori guarda con ammirazione incondizionata ciò che i figli riescono a fare in acqua. Nessuna frustrazione da sfogare sui figli, nessuno stress da prestazione Olimpica a tutti i costi.
Il nuoto si arricchisce di queste figure che colorate riempiono le tribune la domenica mattina durante le gare. Gli allenatori sono rispettati per il duro lavoro e l’abnegazione. Gli arbitri che squalificano i figli hanno solo applicato il Regolamento, scritto a tutela e difesa di tutti i nuotatori.
SERENITA’ ED ORGOGLIO
Il processo di crescita non può prescindere dal vivere a casa un’atmosfera serena, senza ansia da risultati.
Molti genitori (io sono tra quelli) non hanno avuto la fortuna di poter praticare uno sport in età scolastica.
Ho vissuto l’infanzia negli anni ’80 ed era radicata nella coscienza sociale e quindi anche nei miei genitori, la convinzione che il nuoto non fosse adatto ad una ragazza, che venisse in un certo senso “prescritto dal medico”.
Il massimo che si poteva concedere ad una bambina era la danza.
Questi retaggi culturali per fortuna sono tramontati insieme agli anni ’90, ed allora perchè non vivere appieno la straordinaria opportunità che offriamo a nostro figlio?
Godiamo del loro momento, che non è il nostro, ma nel quale possiamo essere figure importanti.
Sorridiamo insieme a loro, socializziamo con gli altri genitori, con l’allenatore senza gravose intromissioni.
Il nuoto farà capire ai nostri figli lezioni di vita che noi stessi non saremmo in grado di insegnare.
Solo così i genitori saranno una risorsa positiva per l’attività sportiva dei propri figli.