Il Volo Spezzato

Giusy Cisale
by Giusy Cisale 0

January 28th, 2025 Italia

Le luci dell’alba filtravano timidamente attraverso le vetrate dell’aeroporto di Linate, disegnando riflessi dorati sul pavimento. Era il 28 gennaio 1966, e la Nazionale italiana di nuoto si preparava a partire per un’importante trasferta internazionale. Gli atleti scherzavano tra loro, con quell’entusiasmo contagioso che accompagna i giovani pieni di speranze. Per molti di loro, Brema rappresentava più di una semplice gara: era un palcoscenico per dimostrare il loro talento, la possibilità di emergere, di conquistare il futuro.

La Nebbia

La nebbia fitta, che quella mattina avvolgeva Milano come un manto di silenzio, costrinse la compagnia aerea a cancellare il volo diretto per Brema. Un contrattempo fastidioso, ma nulla che potesse spegnere l’entusiasmo della squadra. Decisero di raggiungere Zurigo con un volo alternativo e proseguire da lì verso Francoforte, convinti che presto sarebbero arrivati a destinazione.

Il viaggio si trasformò in una corsa contro il tempo. Quando arrivarono a Francoforte, il loro volo per Brema era appena decollato. Dopo qualche consultazione, fu trovato un altro aereo. Salirono a bordo con un misto di sollievo e stanchezza, senza sapere che quello sarebbe stato il loro ultimo viaggio.

La Tragedia

Il cielo sopra Brema era cupo, minaccioso. Il piccolo aereo della Lufthansa si avvicinava alla pista, ma la visibilità ridotta e un errore nei sistemi portarono al disastro. Il velivolo si schiantò a pochi chilometri dall’aeroporto. Il boato dell’impatto squarciò il silenzio della sera, lasciando dietro di sé solo il suono assordante delle sirene.

Non ci furono sopravvissuti. Le vite di sette giovani promesse dello sport italiano – Bruno Bianchi, Amedeo Chimisso, Sergio De Gregorio, Carmen Longo, Luciana Massenzi, Chiaffredo Rora, Daniela Samuele – si spensero all’improvviso, insieme a quelle di chi li accompagnava in quella missione: Paolo Costoli e Nico Sapio.

Il Vuoto

La notizia attraversò l’Italia come un fulmine. Famiglie, amici e tifosi si ritrovarono davanti ai giornali e alle televisioni, incapaci di accettare l’inaccettabile. I volti sorridenti di Bruno, Carmen, Chiaffredo e degli altri riempivano le pagine, trasformandosi in simboli di un sogno infranto.

A Brema, il meeting si svolse comunque. Sulle corsie destinate agli italiani furono posti drappi neri, mentre bouquet di fiori rendevano omaggio alla loro memoria. L’eco di quell’omaggio attraversò tutta l’Europa, unendola in un abbraccio silenzioso.

Il Ricordo

A distanza di anni, il sacrificio di quei giovani vive ancora. Una stele allo Stadio del Nuoto di Roma e un tempio a Como ricordano i loro nomi, mentre il Campionato Nazionale Invernale porta il loro ricordo in ogni piscina d’Italia. Ogni bracciata, ogni record infranto, è un tributo alla loro memoria.

Bruno Bianchi, Amedeo Chimisso, Sergio De Gregorio, Carmen Longo, Luciana Massenzi, Chiaffredo Rora, Daniela Samuele, Paolo Costoli, Nico Sapio: i loro nomi sono incisi nella storia dello sport italiano. Brema non è solo una tragedia, ma una storia di sogni, passione e sacrificio.

Ogni 28 gennaio, il silenzio di un minuto di raccoglimento nelle piscine italiane rende loro giustizia, trasformando il dolore in ricordo eterno.

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Giusy Cisale

 GIUSY  CISALE A law graduate and practicing attorney for 15 years, Giusy Cisale balanced her professional career with her passion for swimming by founding and managing her swimming-focused blog, Scent of Chlorine. Her expertise in the sport led her to collaborate with Italian swimming news websites starting in 2015, before joining …

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