L’ultimo fine settimana ha segnato per i giovani del nuoto italiano una tappa.
In tutti i calendari c’era quel giorno cerchiato con un pennarello rosso così grande da prendere tutto il resto della settimana, del mese, o dell’anno.
In quel limite temporale c’erano le sveglie all’alba, la colazione saltata. Il tuffo in piscina alle 6 di mattina, quando l’acqua è così fredda da gelarti le ossa, ma mai il cuore.
C’erano i sabati sera a casa e le domeniche in piscina a misurarti con il tuo nemico numero uno: il tempo.
Sei cresciuto in fretta in quesi mesi. In equilibrio tra gli strascichi della pandemia e la voglia di rimetterti in gioco e dimostrare a te stesso quanto ami e quanto sei fatto per questo sport.
Ma c’era quel limite. Quei numerini così freddi eppure così giusti. Un numero che non è arrivato.
Eppure, tu da quella corsia sei uscito sorridendo. Soddisfatto di averci provato ancora una volta. Eccitato per aver sfiorato e quasi toccato quell’orizzonte che ora non sembra più così lontano.
Non aver “fatto il tempo” non ti ha sconfitto. Pensaci. Ha solo alimentato in te quel fuoco che da anni muove ogni tuo respiro, dal momento in cui apri gli occhi al mattino a quello in cui ti addormenti ogni sera.
Adesso verrà la parte più bella.
Più leggero, senza quel fardello, ma più cattivo e determinato.
Adesso puoi continuare il tuo viaggio sapendo che stai percorrendo la strada giusta.
E’ il momento dei nuovi obiettivi. Ed i nuovi obiettivi sono ciò che rende questo sport uno sport per tutti ma non di tutti.
Tutti cadono, sbagliano una gara, due, dieci.
Solo i campioni sanno rialzarsi e diventare più forti di prima.