Il Comitato Olimpico e Paralimpico degli Stati Uniti ha annunciato le sue linee guida per le dimostrazioni degli atleti nei prossimi eventi dei Trials Olimpici e Paralimpici negli Stati Uniti.
Il documento dell’USOPC, intitolato “Participant Rules for Racial and Social Demonstrations“, sarà un test per i regolamenti in una nazione politicamente divisa. Poiché gli sport sono diventati sempre più un pulpito per le proteste, il dibattito si è scatenato sulla regola 50 del Comitato Olimpico Internazionale, che dice che “nessun tipo di dimostrazione o propaganda politica, religiosa o razziale è permesso in qualsiasi sito olimpico, sedi o altre aree”.
L’USOPC, che ha giurisdizione su tutti gli eventi delle prove olimpiche negli Stati Uniti, sta testando le acque con una politica meno restrittiva.
L’USOPC limiterà le sue regole alle sedi dei Trials.
Saranno permesse dimostrazioni di giustizia razziale e sociale.
Questo perchè secondo l’USOPC le dimostrazioni R&S:
- non includono alcun elemento inammissibile
- mirano a promuovere la giustizia razziale e sociale
- promuovono la dignità umana di individui o gruppi che sono stati storicamente sottorappresentati.
- Sostengono gruppi minoritari o marginalizzati nei loro rispettivi contesti sociali.
Tra le specifiche dimostrazioni approvate elencate nel manuale ci sono:
- Indossare un cappello o una maschera con frasi come “Black Lives Matter” o “Trans Lives Matter”
- Sostenere oralmente l’equità/uguaglianza dei diritti per gli individui neri, indigeni e persone di colore (BIPOC)
- Supportare altre popolazioni storicamente sottorappresentate, emarginate o minoritarie.
- Alzare il pugno sulla linea di partenza o sul podio.
- Inginocchiarsi sul podio o sulla linea di partenza durante l’inno nazionale.
- Sostenere la parità di trattamento dei gruppi sottorappresentati, emarginati o minoritari
- Sostenere comunità libere dalla violenza della polizia
