Causa Hosszu, Shields, Andrew Contro FINA. Le Decisioni Del Giudice

La disputa legale in corso tra gli atleti ISL Tom Shields, Katinka Hosszu e Michael Andrew e la FINA ha avuto alcuni aggiornamenti questa settimana.

Il caso ruota intorno alla violazione o meno da parte della FINA della legge antitrust nella gestione della partecipazione degli atleti all’incontro precursore della ISL: l’Energy for Swim del 2018.

I querelanti sostengono la violazione dello Sherman Antitrust Act del 1890, che vieta alle organizzazioni di impegnarsi in comportamenti anticoncorrenziali. Gli avvocati dei querelanti rivendicano anche:

  • interferenza illecita con le relazioni contrattuali
  • collusione per limitare irragionevolmente la concorrenza
  • monopolio.

La International Swimming League non è parte in causa. In tribunale a sostenerla ci sono Tom Shields, Katinka Hosszu e Michael Andrew. L’ISL ha anche presentato una causa correlata, e come tale è nominata come parte interessata in tribunale.

Il fondatore di ISL, Konstantin Grigorishin, sta finanziando la causa dei querelanti.

LA FINA SMENTITA DAL GIUDICE, CONDANNATA A PAGARE LE SPESE

La parte degli atleti e della lega pro ha ottenuto una significativa vittoria finanziaria.

Il giudice magistrato degli Stati Uniti Jacqueline Scott Corley ha ammonito la FINA per un deposito fatto alla corte.

La richiesta di archiviazione proposta da FINA includeva la rivelazione di informazioni riservate dai negoziati di accordo tra le due parti.

FINA ha dichiarato di aver ritenuto corretto divulgare tali informazioni perché le comunicazioni sono avvenute tra le parti e dopo che il procedimento si era concluso. Il giudice ha respinto questa argomentazione.

FINA ha inoltre sostenuto che “le regole di riservatezza non dovrebbero essere usate per nascondere una condotta non etica”, Il  giudice ha respinto anche questa argomentazione.

L’obiettivo di FINA con il deposito era quello di sostenere che i querelanti non possono rappresentare tutti gli atleti.

Il giudice nelle conclusioni ha accusato FINA di quella che ha chiamato la violazione più “eclatante” di una regola riguardante la divulgazione della conversazione di insediamento che ha visto in almeno un decennio.

TRADUZIONE DEL DISPOSITIVO

Questa Corte ha condotto più di 1000 procedure di conciliazione negli ultimi 10 anni.

Durante questo periodo non ha mai assistito a una violazione della norma ADR 7-4 così eclatante come quella di FINA in questo caso.

Tale violazione non solo ha danneggiato i querelanti richiedendo loro di presentare una mozione di annullamento, ma ha portato alla rinuncia di un magistrato di conciliazione che aveva lavorato con le parti per oltre 22 mesi.

L’insistenza della FINA nel decidere unilateralmente quali comunicazioni di transazione possono essere divulgate ha quindi sprecato preziose risorse pubbliche oltre agli eroici sforzi del giudice per facilitare la transazione.

Inoltre, la condotta della FINA ha danneggiato l’intero programma del Distretto settentrionale della California e quindi l’amministrazione della giustizia.

Il successo delle trattative di conciliazione “dipende in gran parte dalla volontà delle parti di rivelare liberamente le loro intenzioni, i loro desideri e i punti di forza e di debolezza del loro caso. Dalla capacità della [terza parte] di mantenere una posizione neutrale preservando attentamente le confidenze che sono state rivelate”.

Purtroppo, come risultato della violazione della FINA, le parti avranno motivo di dubitare se la promessa di riservatezza sarà effettivamente onorata.

Le spese legali dei querelanti ammontano a $136,799. FINA è stata condannata alla loro rifusione.

CLASS ACTION RESPINTA

La corte ha stabilito che i querelanti non avevano adeguatamente motivato la legittimazione di agire come “classe” nel chiedere i danni alla FINA.

Tuttavia, nella richiesta di ingiunzione, quel requisito poteva ritenersi soddisfatto. Nel caso dell’ingiunzione, infatti, si tutelava l’interesse di tutti gli atleti.

La corte ha anche sottolineato che la proprietà da parte di Andrew e Hosszu delle squadre della lega, ed il finanziamento della causa da parte del fondatore della ISL Konstantin Grigorishin, crea un “rischio di lealtà parziale”. Questo toglie credito alla richiesta dello status di classe.

Il tribunale ha deciso, però, che questi motivi non ostacolando l’emissione di un ingiunzione nei confronti di FINA. I querelanti possono presentarsi come classe per fermare le interferenze di FINA nella partecipazione alla ISL tramite minacce di sospensione.

Per questo è stata respinta la richiesta dei danni.

RIVELAZIONE DELLE QUOTE DI PROPRIETÀ

Nelle ordinanze dei giudici sono rivelate le quote di proprietà nelle squadre ISL.

  • Michael Andrew e i suoi genitori possiedono il 40% dei New York Breakers
  • Katinka Hosszu è proprietaria del 40% del Team Iron.

Inoltre, due nuotatori diversi da Andrew e Hosszu hanno una quota di proprietà in una squadra ISL.

L’identità degli atleti è stata secretata dal tribunale.

La struttura di proprietà della lega non è ancora del tutto chiara. Tuttavia, Grigroshin è rimasto il  proprietario di maggioranza nella maggior parte delle squadre della lega.

Di recente due GM si sono dimessi. Rob Woodhouse, ex GM dei London Roar, è un “proprietario di minoranza” della squadra. Kaitlin Sandeno ex GM dei DC Trident, dice di non avere alcuna quota di proprietà nella squadra.

Il procedimento era rubricato come:

Shields, et al. v. FINA, Case No. 18-cv-07393. ISL’s lawsuit is International Swimming League, Ltd. v. FINA, Case No. 18-cv07394.

Autorità procedente: U.S. District Court for the Northern District of California

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About Giusy Cisale

Giusy Cisale

 GIUSY  CISALE A law graduate, and attorney for 15 years while devoting herself to running her swimming-focused blog, Scent of Chlorine. In 2015, she collaborated with Italian swimming news websites before joining SwimSwam in 2017. She loves swimming from every point of view and in 2016  became an official of the Italian …

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