L’ultimo episodio di Call Room, il podcast di Aglaia Pezzato, affronta un tema complesso e sempre più centrale nel dibattito sportivo: l’inclusione degli atleti transgender nel nuoto e le implicazioni delle recenti decisioni politiche. Attraverso le storie di Schuyler Bailer e Lia Thomas, il podcast porta alla luce due percorsi paralleli, accomunati dall’identità di genere, ma vissuti in modo profondamente diverso sotto i riflettori dell’opinione pubblica.
In un contesto in cui il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato un ordine esecutivo che esclude le atlete transgender dallo sport femminile, Call Room non si limita a riportare i fatti, ma stimola una riflessione più ampia sulla realtà degli atleti NCAA. Numeri alla mano, emerge una questione cruciale: è davvero necessario un provvedimento così drastico per regolamentare la partecipazione di meno di dieci atleti transgender su oltre 500.000 sportivi del circuito universitario?
L’episodio non si ferma alla cronaca, ma offre spunti di riflessione su inclusione, discriminazione e sul ruolo che lo sport dovrebbe avere come strumento di riscatto sociale. Perché, al di là di record e podi, il nuoto – come ogni disciplina – dovrebbe restare un luogo in cui il valore di un atleta non si misura solo con il cronometro, ma anche con la capacità di ispirare e trasformare.
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