Lo vedi come sei? Arrenditi. Non sei bravo abbastanza.
A volte basta uno sguardo diverso per sentirsi inadeguati, quando invece stavamo solo facendo del nostro meglio.
Può capitare per scherzo, può succedere per sbaglio ed un incrocio di sguardi tra compagni di squadra, avversari, genitori o allenatori può farci male. Ed ogni volta è così.
Ma niente rimane tutto uguale.
Dobbiamo comprendere come adattarci alle situazioni perché la vittoria spesso va ben oltre il puro talento.
Queste sono le parole di chi talento ne ha da vendere, come Sharon Van Rouwendaal che ha vinto tanto e per arrivare in alto non ha mai dimenticato l’importanza del lavoro e della dedizione.
E’ facile notare tra le corsie chi ha talento naturale. Quell’ acquaticità e presa in acqua unica nel loro genere.
Sono doni e come tali andrebbero coltivati. Non sempre però accade.
Gli eventi sono molti e non tutti reggono la pressione.
Eppure sono affascinata da chi ha il fuoco negli occhi. Da coloro che hanno un talento diverso, ma non per questo meno importante.
Nuotano quasi nell’ombra dei più talentuosi nei loro primi anni. Quasi in difficoltà nel mostrare davvero che ci credono nel profondo. Lavorano sodo, monitorano i loro miglioramenti e non si spaventano davanti alle difficoltà.
Questi atleti hanno una forza interiore che va ben oltre la facilità di nuotata.
Non temono doppi, gioiscono nel provare fatica e sanno che devono resistere più di altri per farcela.
Si impara tanto da questo tipo di atleti. Ragazzi più maturi della loro età con obiettivi alti e senza la paura di costruire nel quotidiano un sogno ancora lontano. E come dimenticare certe parole. Certi sorrisi, certi occhi che bruciano della voglia di farcela.
Vincere va oltre il talento
Vincere tra le corsie e fuori dall’acqua clorata non sarà mai facile. Servono capacità , dedizione e la convinzione che mai nessuno più di te ci crede abbastanza. E lo sport è lo specchio della vita.
Ci sarà sempre qualcuno a non credere in noi.
Ma siamo noi a dover dimostrare che si sbagliano.