Lettera a Kamilia: Ecco Come Da Neo Mamma Katinka Hosszu Ha Cercato La Sua 6° Olimpiade

Questo articolo è uscito originariamente per il numero 34 di SwimSwam Magazine. Quando è stata raccolta l’intervista, Katinka Hosszu stava cercando di qualificarsi per la sua 6°  edizione dei Giochi Olimpici dopo essere diventata mamma di Kamilia. L’occasione è sfumata definitivamente dopo il Trofeo Settecolli di Roma il 23 Giugno.  Abbonati al Magazine (in lingua inglese) qui.

LETTERA A KAMILIA

By Katinka Hosszu e Aglaia Pezzato

Dear Kamilia, 

mentre scrivo questa lettera, che è per te, ma forse anche un po’ per me, tu mi guardi sorridendo dal letto di una stanza d’albergo. Siamo venuti tutti questa volta, si è spostata tutta la famiglia perché è solo così che possiamo provare ad avverare questo nuovo sogno.

è cambiato tutto da quando sei arrivata nella mia vita, più di quanto avrei potuto immaginare. Certo, credevo di sapere cosa sarebbe successo al mio corpo, alle mie giornate, e alla mia vita dopo la tua nascita, ma quando poi succede davvero è tutto diverso. Più forte, più vero, è concreto come la piccola mano con cui ti aggrappi alle mie magliette. 

E’ l’ordine delle priorità, ad aver rivoluzionato le mie giornate. 

Prima c’ero io, i miei bisogni, i miei orari, la mia routine e i miei hobby. Pianificavo le mie giornate da atleta, pensando a non stancarmi troppo, ad integrare le energie. 

Ora, Kam, tu non solo sei la mia priorità, ma sei l’unica cosa che conta. 

Un giorno, quando sarai più grande, ti capiterà di scoprire che la persona che per te è solo “anya” ha passato gran parte della sua vita a gareggiare nelle piscine più belle del mondo. 

Che per gli altri, la tua mamma, si chiama Katinka Hosszu e che per tanti anni ha portato addosso il soprannome di Iron Lady. E’ nato un po’ per caso, questo soprannome, ma l’ho amato fin da subito. non è solo un modo cool per titolare i giornali, è un messaggio per tutti gli atleti. Possiamo spostare i limiti un po’ più in là, possiamo fare quello che sembra impossibile, siamo più forti di quello che pensiamo. Siamo in grado di fare cose incredibili, come gareggiare in tutte le gare del programma, come detenere praticamente tutti i record nazionali contemporaneamente, come vincer quasi 100 medaglie internazionali, come tornare a gareggiare ad alto livello da mamma. 

Non lo so se ci riuscirò, ma ci sto provando, e sto amando il viaggio che ho intrapreso, anzi, che abbiamo intrapreso. Perché è stata una decisione di famiglia, senza il supporto del papà e dei nonni non sarebbe possibile tutto questo. Me lo hanno detto loro: “ provaci”, e io ci sto provando. 

La mia carriera, comunque vada questa rincorsa verso Parigi 2024, è stata ricca di successi, di vittorie e di soddisfazioni, e non sto parlando di medaglie e record del mondo (si leggerai su Wikipedia che ci sono stati anche quelli) ma parlo degli amici, delle persone che mi hanno supportato, dei luoghi che ho imparato a conoscere come fossero seconde case, dei sorrisi sugli spalti, del boato spontaneo quando lo speaker annunciava il mio nome. Queste, sono le vittorie che porto nel cuore, e di cui ti racconterò con più gioia. 

L’acqua è un mondo speciale, e stai iniziando a scoprirlo anche tu, che ami fare il bagnetto ogni sera. è un luogo dove mi sono sempre sentita di poter essere chi volevo essere, anche una lady di ferro, che non è chi sono, ma chi posso essere. 

Ci sarà tempo, se sarai curiosa, di vedere i video di quando la mamma ha vinto l’oro alle Olimpiadi, o ha battuto il suo primo record del mondo, ma ti voglio raccontare del ricordo più bello che ho, che non troverai in nessun video e in nessuna fotografia. Il mio ricordo più bello, se chiudo gli occhi e penso al rumore dell’acqua, è con mio nonno, il tuo bisnonno. Mi ha insegnato lui a nuotare, ed è stato il mio allenatore fino ai 14 anni. Tutto quello che so, tutto l’amore che ho per il nuoto, lo devo a lui. E ore che non c’è più mi resta il ricordo del tempo trascorso insieme. 

Quanto sarebbe felice di poter insegnare a nuotare anche a te, Kamilia. 

In tanti mi chiedono se diventerai una nuotatrice anche tu, non lo so. sarà divertente tra 15 o 20 anni riprendere in mano questa lettera e scoprire come è andata. Di certo farai sport, sceglierai quello che più ti piace, e imparerai le regole del gioco. Perchè lo sport mi ha insegnato l’importanza del duro lavoro e della pazienza. Tanta pazienza. Nel 2009 ho nuotato per la prima volta 4:30 nei 400 IM, e da li mi ero ripromessa di nuotare tutte le volte che potevo al di sotto di quel tempo, rompere il muro invisibile dei 4 minuti e mezzo. Ci ho messo 7 anni e un numero infinito di 400 misti prima di riuscirci. 

Se deciderai di nuotare, ti accompagneremo passo dopo passo, ma se così non sarà andrà bene comunque. Quello che io e il tuo papà vogliamo per te è che sapere di averti dato tutti gli strumenti per andare là fuori, nel mondo, e stare bene. Avere la sicurezza per prendere le tue scelte consapevolmente. Avere la certezza dell’amore di una famiglia che ti lascerà sbagliare, e ti aiuterà a ripartire da capo. 

Finisco di scrivere mentre ti svegli dal tuo riposino, ho i capelli ancora bagnati dall’ultimo allenamento, e la felpa un po’ sporca dall’ultima poppata. Non sarà un viaggio facile, ma non lo è per nessuna mamma. 

Noi, Kamilia, siamo felici così.

Tua, Iron Mommy



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About Aglaia Pezzato

Aglaia Pezzato

Cresce a Padova e dintorni dove inizialmente porta avanti le sue due passioni, la danza classica e il nuoto, preferendo poi quest’ultimo. Azzurrina dal 2007 al 2010 rappresenta l’Italia con la nazionale giovanile in diverse manifestazioni internazionali fino allo stop forzato per due delicati interventi chirurgici. 2014 Nel 2014 fa il suo esordio …

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