Caro Papà, Più Che Auguri, Grazie.

Ogni uomo può essere padre. Ma ci vuole una persona speciale per essere un papà.

Ti ha messo un pallone tra i piedi prima ancora che tu potessi camminare. Ti ha portato in acqua quando ancora non sapevi nuotare, guardandoti con quegli occhi che non hanno bisogno di parole. Non serviva dire nulla: il suo sguardo parlava di orgoglio, di fiducia, di amore.

La mamma è il rifugio sicuro, il porto che ti accoglie sempre. Il papà è la spinta, la guida che ti incoraggia a osare, a provare, a rialzarti dopo ogni caduta. È l’esempio silenzioso, la presenza costante che ti sorregge senza mai soffocarti.

Primo tifoso, sempre

“Quello è mio figlio!”

Dalle tribune, con le mani strette in un pugno, ha seguito ogni tua gara. Non sempre con urla o applausi, ma con quello sguardo fiero che dice tutto. Non ti ha chiesto di essere un campione, ma di credere nelle tue capacità, di metterci impegno e passione.

Nei momenti difficili, quando il cronometro non era dalla tua parte, non ti ha mai lasciato solo. È stato la spalla su cui appoggiarti, la voce che sapeva trasformare ogni insuccesso in un’opportunità per imparare.

Un supporto invisibile, ma incrollabile

Ti ha insegnato la perseveranza, il valore dell’attesa, la bellezza di lottare per qualcosa che desideri davvero. Ti ha lasciato spazio, senza imposizioni, permettendoti di trovare la tua strada.

Non ha mai avuto bisogno di parole grandi. Il suo affetto è fatto di piccoli gesti, di un borsone portato in silenzio fino alla macchina, di una presenza discreta accanto alla corsia prima della partenza. Nei suoi silenzi hai letto tutto: la preoccupazione, l’orgoglio, l’emozione troppo grande per essere detta.

Solo un papà

Non un allenatore, non un giudice, non un esperto. Solo un papà.

La maggior parte delle tue gare le ha vissute in apnea, trattenendo il fiato fino all’ultimo metro. Poi, quando tutto finiva, non chiedeva del tempo o della posizione.

Ti guardava negli occhi e, con un sorriso leggero, ti chiedeva sempre la cosa più importante:

“Ma ti sei divertito?”

Perché non ha mai voluto essere il papà di un campione. Ha sempre voluto essere, semplicemente, il tuo papà.

A mio padre.

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About Giusy Cisale

Giusy Cisale

 GIUSY  CISALE A law graduate and practicing attorney for 15 years, Giusy Cisale balanced her professional career with her passion for swimming by founding and managing her swimming-focused blog, Scent of Chlorine. Her expertise in the sport led her to collaborate with Italian swimming news websites starting in 2015, before joining …

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