Ci sono piscine che rimangono nel cuore. Ed ogni nuotatore ha la sua.
Ci si ricorda del colore del piano vasca, delle luci del soffitto e dell’odore di cloro che è uguale a tutte le altre piscine.
Eppure, quel cloro ha un ricordo diverso perché ricco di emozioni più forti di altre.
Provate. Chiedete a qualsiasi nuotatore. Ognuno ha il suo ricordo, acceso e limpido.
E sicuramente sarà in grado anche a distanza di anni di raccontarvi ciò che pensava prima, durante e dopo la gara.
Credo sia il bello di questo sport:
Si lavora una vita per un attimo di felicità. E non sempre arriva, ma sempre si rincorre.
Tanto quanto il ricordo vivo di una vasca o di una città, c’è anche il legame forte con certe corsie.
Chiamatela scaramanzia, convinzione o semplice dicerie, ma una corsia può restarti nel cuore.
Un numero può rimanere stampato in testa riportandoti là, dove in un solo attimo hai raggiunto quell’attimo di felicità.
L’abbraccio di gratitudine di Bruno Fratus dopo il suo bronzo olimpico nei 50 metri stile libero di Tokyo è sicuramente una delle immagini più emozionanti e veri della scorsa estate.
Determinazione, talento e gioia sprigionati tutti in un solo istante, insegnando a tutti che :
OGNI CORSIA E’ UNA OPPORTUNITA’
A volte gli occhi sono puntati tutti sulle corsie centrali, quasi ad aumentare una pressione che già si taglia nell’aria.
Le corsie centrali non rappresentano solo i migliori tempi di iscrizione, ma aumentano spesso le aspettative di chi li sta osservando. Le corsie tre, quattro e cinque sono sotto la lente di ingrandimento, ma nascondono dietro una forza e sicurezza che non tutti a volte riescono a sopportare.
Poi ci sono le corsie non del tutto laterali.
Lì dietro ad occhialini specchiati ci sono coloro che si sono nascosti nei turni precedenti.
Certi delle loro potenzialità. Li riconosci subito: entrano decisi sul piano vasca, convinti della forma arrivata nel momento giusto e non sembrano temere alcun confronto.
Le corsie due, sei e sette sono irriverenti e sicure. Non hanno paura di osare, ma voglia di dimostrare il loro ruolo da protagonisti.
Infine loro. Gli atleti da corsia laterale.
Entrati per un soffio in finale per un errore o dalla grande opportunità di fare il colpo da matricola.
La corsia laterale chiama il passaggio forte ed inaspettato, provando a sfruttare l’incertezza degli altri a favore della adrenalina che solo lo stare davanti da una corsia laterale ti provoca.
Le corsie uno ed otto sono sempre da tenere d’occhio, perché un po’ come gli imprevisti della vita
QUANDO MENO TE LI ASPETTI TI SI PRESENTANO DAVANTI
Che tu sia da corsia centrale o laterale ricordarti che ogni volta che puoi entrare in vasca e giocarti qualcosa, hai le stesse possibilità di chiunque altro.
E come tali, vanno sfruttate al meglio. Con la voglia di godersi il momento.
Perché provateci e chiedete al nuotatore di fianco a voi se ha una piscina o una corsia che gli è rimasta nel cuore.
Capirete dalla sua risposta che vale la pena mettercela tutta per provare certe emozioni almeno una volta nella vita.