Donald Trump Riaccende l’Ipotesi USA-Commonwealth: Spiragli Per I Giochi Del Commonwealth?

Un semplice post su Truth Social ha riaperto un dibattito che sembrava destinato a rimanere un gioco da bar: Donald Trump ha condiviso un articolo del Daily Mail secondo cui Re Carlo III starebbe valutando l’ipotesi di offrire agli Stati Uniti un’associate membership nel Commonwealth delle Nazioni. Il commento del Presidente è stato lapidario quanto suggestivo: “I Love King Charles. Sounds good to me!”

Dietro la boutade social, si cela un’eventualità che potrebbe cambiare lo scenario sportivo (e geopolitico) internazionale: l’ingresso degli Stati Uniti nel Commonwealth, con relativa possibilità di partecipazione ai Giochi del Commonwealth, storica manifestazione sportiva quadriennale tra i Paesi dell’ex impero britannico.

Ma gli Stati Uniti possono davvero entrare nel Commonwealth?

Tecnicamente, . Le linee guida non escludono questa possibilità, e anzi, l’adesione di Paesi come Mozambico o Rwanda (mai colonie britanniche) dimostra che l’associazione storica con il Regno Unito non è un requisito vincolante.

L’adesione richiederebbe:

  • Accettazione dei valori democratici, dei diritti umani e del multilateralismo (tutti formalmente presenti nella Costituzione americana).
  • Impegno verso buona governance, legalità e sviluppo equo.
  • Riconoscimento simbolico di Re Carlo III come capo del Commonwealth (senza implicazioni costituzionali).
  • Partecipazione a istituzioni come la Commonwealth Foundation e cooperazione con la società civile.

In passato, Trump ha espresso posizioni isolazioniste, ma un simile ingresso segnerebbe un sorprendente cambio di rotta. Non sarebbe la prima volta: secondo fonti, colloqui preliminari erano già avvenuti durante il suo primo mandato.

Commonwealth Games: un vantaggio per lo sport USA?

L’eventuale adesione aprirebbe agli Stati Uniti le porte dei Giochi del Commonwealth, che si tengono negli anni pari non olimpici. Per ora, gli atleti USA si concentrano su eventi come i Pan Pacific Championships, ma la presenza a una manifestazione con paesi come Australia, Canada, Sudafrica e India — alcuni dei principali rivali sportivi — creerebbe nuove narrative e rivalità.

La partecipazione americana ai Commonwealth Games porterebbe benefici bilaterali:

  • Per gli USA: un altro palco internazionale di primo piano.
  • Per il Commonwealth: maggiore visibilità, risorse e sponsor.

Soprattutto ora che l’organizzazione dei Giochi è sempre più difficile (il 2026 è stato salvato in extremis da Glasgow), un gigante come gli Stati Uniti potrebbe rappresentare una boccata d’ossigeno.

Uno scenario (non troppo) ipotetico

A oggi non c’è nulla di ufficiale, ma il solo fatto che se ne parli, e che Trump abbia mostrato apertura, è significativo. I prossimi mesi diranno se resterà un fuoco di paglia mediatico o il primo passo verso una svolta storica.

Una cosa è certa: se Washington dovesse davvero bussare alla porta del Commonwealth, nessuno potrebbe fare finta di non sentire.

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Giusy Cisale

 GIUSY  CISALE A law graduate and practicing attorney for 15 years, Giusy Cisale balanced her professional career with her passion for swimming by founding and managing her swimming-focused blog, Scent of Chlorine. Her expertise in the sport led her to collaborate with Italian swimming news websites starting in 2015, before joining …

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