“Piscine Vuote I Costi Non Si Fermano” La Protesta Oggi A Roma

PISCINE VUOTE I COSTI NON SI FERMANO

FATECI RIAPRIRE NON VOGLIAMO ELEMOSINA

UN ALLENAMENTO SALTATO  – UNA SETTIMANA DI SACRIFICI BUTTATI

Sono questi alcuni degli striscioni che questa mattina sono stati esposti a Piazza Montecitorio dal mondo degli sport acquatici.

Dopo l’emanazione del DPCM del 25 Ottobre scorso  con il quale sono state sospese le attività di piscine e palestre, la protesta non si placa.

Questa mattina si è svolta la manifestazione “Un tuffo senz’acqua” organizzata dalla società SIS Roma in collaborazione con il comitato FIN Lazio e sostenuta dalla Federazione Italiana Nuoto.

Era presente anche il Presidente della FIN Paolo Barelli, il quale ha dichiarato (fonte Federnuoto)

“Sono tutti preoccupati e addolorati perché hanno speso centinaia di migliaia di euro per mettere i loro impianti in sicurezza e adesso se si chiude non si riparte.

Se falliscono le società, non ci sarà lavoro e non ci sarà neanche più lo sport.

Cosa chiediamo?

Di farci riaprire o di darci contributi veri.

Non ristori come questa elemosina.

Parliamo di attività sociale ed economica e quindi lavorativa, che deve essere trattata adeguatamente.

I numeri dimostrano l’importanza del nostro mondo sia dal punto di vista sociale che economico.

Mi riferisco soprattutto a società che hanno in gestione impianti e che hanno speso centinaia di migliaia di euro in questi in questi mesi, da marzo ad oggi, per tenerli in funzione e metterli a disposizione della comunità.

Non smetterò mai di dire che lo sport in Italia si fa solo ed esclusivamente perché esistono le associazioni sportive.

Lo sport non lo si pratica nella scuola o razie ai fondi inesistenti delle amministrazioni comunali.

E’ garantito solo ed esclusivamente dalle oltre 100 mila associazioni e da presidenti, dirigenti, tecnici, allenatori ed istruttori che sono diventati professionisti di questo mondo.

Quindi mi lusingano i colleghi politici che parlano di paracaduti sociali per sostenerlo.

Ci vorranno più di cento anni per vedere piscine e o palestre nelle scuole pubbliche. L’unico modo è sostenere le società sportive e chi ci lavora.

Non possiamo esser soddisfatti per i due o tre mila euro arrivati alle associazioni dopo il primo lockdown.

Se non ci sono soldi veri come promesso, lo sport muore in Italia.

Il problema non è solo ostacolare l’attività dei i campioni come Massimiliano Rosolino o Federica Pellegrini o Tania Cagnotto o il Settebello, ma far morire l’intero sistema sportivo nazionale”.

In piazza c’era anche il campione olimpionico Massimiliano Rosolinoche già in questi giorni era intervenuto sull’argomento.

Da detto Rosolino:

“Tutti siamo colpiti, ma se il ristoratore conosce molti dei suoi clienti, ma non tutti, nel mondo delle piscine il gestore conosce dove abitano i loro iscritti, le loro debolezze e le loro virtù.

Non significa che siamo meglio di altre categorie, ma la nostra sicurezza abbiamo interesse a salvaguardarla per noi e per loro. Noi formatori dello sport siamo più bravi dei genitori.

I nostri ragazzi in piscina sono dritti e allineati. Siamo qui per dimostrare che lo sport può lamentarsi, ma con educazione, quella che lo sport ti insegna”.

 

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About Giusy Cisale

Giusy Cisale

 GIUSY  CISALE Giusy Cisale graduated high school at the Italian Liceo Classico "T.L. Caro" where she was engaged in editing the school magazine. In 2002, she was among the youngest law graduates of the  Federico II University of Naples (ITA). She began her career as a Civil Lawyer, becoming licensed to practice law …

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