Le Idee (Sbagliate) ed i Preconcetti che si hanno sul Nuoto

Giusy Cisale
by Giusy Cisale 0

January 10th, 2018 Italia, News

Nell’esperienza di un nuotatore c’è il dover combattere quasi quotidianamente con quello che gli altri pensano di questo sport.

Le idee ed i preconcetti accompagnati al nuoto possono avere diverse matrici

Una cultura sportiva fondamentalmente chiusa a sport diversi dal calcio potrebbe essere solo la genesi.

 Sarà l’acqua, elemento naturale dei nuotatori a far sembrare tutto semplice, quando di semplice nella vita di un nuotatore c’è ben poco.

L’unica cosa semplice è l’appartenenza viscerale a questo sport. Quella si che viene vissuta da chiunque come naturale ed indefettibile.

Mi sono messa a guardarlo in un angolo, seduta proprio davanti a quella fila di blocchi numerati. Dallo zero al nove erano pieni di ragazzini che sembravano tutti uguali.

Sembravano. Lui era diverso. Un torace dal quale si scorgevano muscoli pronti a dare sostegno a braccia e gambe che di lì a qualche secondo avrebbero solcato l’acqua.

Al fischio è sembrato una saetta. Lanciato in acqua in un solo solco creato da quelle dita così piccole, ma affusolate e decise. Meno di trenta secondi di gara eppure sono sembrati un’eternità.

La semplicità con la quale sembrava volare sull’acqua, la naturalezza della mano, e quella strada creata dal suo procedere verso la piastra.

Tutto era naturale. Se non avessi visto il viso rosso dallo sforzo, e quel torace che una volta fuori dall’acqua si rigonfiava ripetutamente in cerca di ossigeno, avrei pensato che, infondo, nuotare un 50 stile libero in 28 secondi era semplice, anche per un ragazzino di dodici anni.

Lo avrei pensato, se non sapessi che nulla è semplice in questo sport.

Ci sono delle idee sbagliate che ci facciamo sul nuoto. Modificare le nostre convinzioni può aiutare a creare empatia con chi in questo sport mette pezzi della sua vita.

 1. È impegnativo, quindi deve essere complicato.

Poiché è così raro, ci aspettiamo che il successo ai massimi livelli sia straordinariamente complicato.

Immaginiamo che l’unico modo in cui qualcuno possa nuotare così velocemente sia attraverso una tecnica miracolosa, qualche pazzo programma di allenamento poco ortodosso, e magari un supplemento miracoloso (sia legale che non).

Immagino che questo sia il motivo per cui siamo così attratti dalle scorciatoie e dalle promesse di equipaggiamenti e supplementi che ti fanno superare i limiti. C’è poi tutta la pubblicità che ci dice che quel sistema o quell’altro aiuta ad aumentare le prestazioni.

Di conseguenza, iniziamo a cullarci su questi falsi miti fino al punto che iniziamo a trascurare le cose che contano veramente.

Come la tecnica, o la presenza costante agli allenamenti.

Emergere in una gara è facile? Quasi mai.

Essere il migliore è semplice? Solo se ti impegni.

2. Lo hanno fatto da soli.

Affidarsi al talento innato e alle doti fisiche è una cosa. Per avere successo in uno sport che richiede un feedback costante, è necessario anche altro.

Il successo non arriva dal nulla. Il viaggio verso il successo è influenzato da genitori, compagni di squadra e soprattutto dagli allenatori.

3. Non c’è spazio per gli errori.

Magari!

Non si deve fallire sempre, ovviamente. Ma gli errori ci sono ed aiutano a stimolare la crescita.

Non bisogna dare per scontato che i nuotatori di élite finiscono sempre un set di allenamento o che non si assentano mai.

Ci saranno lotte, ci saranno sfide, e ci saranno momenti in cui cadranno rovinosamente.

Ma cadere ed incasinare un pò il percorso è uno stimolo ed una lezione di vita che difficilmente si può teorizzare.

4. Una volta raggiunto un livello specifico, sei impostato.

Tendiamo ad immaginare che una volta raggiunto uno specifico livello di successo, “ce l’abbiamo fatta”.

Per certi aspetti, rimanere in cima è più difficile della strada fatta per arrivarci. Quando sei in cima si insinua un senso di autocompiacimento, aggiunto al grande obiettivo che ormai hai raggiunto.

E’ proprio quando sei in cima che il lavoro non si ferma.

5. Non importa con chi ti alleni.

Nel nuoto si tende a stare in linea con le persone con le quali ci si allena. Se i nuotatori nella nostra corsia partono in anticipo di un paio di secondi, non ci vuole molto per iniziare a farlo. Se i nuotatori del nostro gruppo sono cronicamente in ritardo, allora non lo vediamo come un grosso problema ed inizieremo ad arrivare in ritardo.

Cercare di inseguire grandi obiettivi mentre gli atleti intorno giacciono nella mediocrità è difficile se non impossibile.

6. Il duro lavoro risolve tutto.

Sarebbe bello, ma non serve solo duro lavoro. Deve essere accompagnato da intelligenza e coscienza.

Entrare e nuotare a tutto gas per 4.000 metri con una tecnica orribile brucerà sicuramente un sacco di calorie, ma non ti farà diventare un nuotatore più veloce.

I nuotatori veloci si allenano con uno scopo, lo fanno tatticamente.

Ciò significa essere disciplinati a mantenere una buona nuotata anche quando sei esausto alla fine di un set. Significa concentrarsi sulla tecnica anche durante set che non richiedono il massimo sforzo.

7. Il successo è arrivato al momento stabilito.

Nuotare è un viaggio, molto lungo. Anche nel corso di una stagione molto può cambiare.

La tua situazione di allenamento potrebbe essere inaspettatamente sradicata. Ci possono essere sorprese, una crescita improvvisa o una gara che si sviluppa in modo positivo ed inatteso.

Di conseguenza, gli obiettivi che ci siamo prefissati all’inizio dell’anno spesso hanno una data di scadenza più breve del previsto. E questa non è una brutta cosa.

I nostri obiettivi dovrebbero essere fluidi e aperti al cambiamento come noi. Lo spirito di adattamento è importante nella vita come lo è in piscina.

Essere adattabili significa accogliere le nuove opportunità che si aprono lungo il percorso. Significa che sei più disposto a sfidare i dossi e le svolte inaspettate sulla strada.

8. I migliori hanno un talento naturale, non devono allenarsi.

Lo abbiamo incontrato tutti quel nuotatore che si presentava tardi all’allenamento, non completava i set correttamente, scappava via, e quando arrivava il momento della gara distruggeva tutti.

La frustrazione che ne deriva può essere travolgente: ti sei allenato, hai fatto tutto correttamente, e comunque questo nuotatore te le ha suonate di santa ragione.

I veri nuotatori però non fanno affidamento solo sul loro talento, o fortuna, o sono nel posto giusto al momento giusto.

Essi afferrano il talento e le abilità che gli sono stati dati dalla natura e li sfruttano al massimo, usandoli invece di dipendere da loro .

9. Devi essere spietato ed egoista.

I nuotatori di successo sono tra i più generosi. Li vedi che lavorano con i giovani, ed anche se vere superstar del nuoto sono estremamente generosi con il loro tempo.

Ryan Lochte, nonostante quello che si potrebbe pensare della sua personalità o del suo tentativo di diventare una star della televisione, non nega mai ai fan un autografo. Da giovane fu spazzato via da uno dei suoi idoli del nuoto, e con quel ricordo che gli brucia nella mente giurò di non allontanare mai i giovani in cerca di un autografo.

Inoltre, i migliori atleti del mondo non vincolano i loro successi alle perdite degli altri.

Vincere contro un avversario non è mai così soddisfacente come superare un avversario che è al vertice delle proprie capacità.

Comprendono che il valore della loro vittoria è legato al livello della competizione.

10. Devi fare lo stesso percorso di chi ha successo, per averlo.

Il confronto è la madre di tutti i modi per scoraggiarti completamente.

Se non ci sono due persone uguali, come può essere giusto confrontarsi continuamente con chi ha un percorso, una fisicità e delle capacità diverse dalle tue?

Alla fine della giornata devi stare tranquillo sapendo che il tuo viaggio sarà completamente e unicamente tuo.

 

0
Leave a Reply

Subscribe
Notify of

0 Comments
Inline Feedbacks
View all comments

About Giusy Cisale

Giusy Cisale

 GIUSY  CISALE Giusy Cisale graduated high school at the Italian Liceo Classico "T.L. Caro" where she was engaged in editing the school magazine. In 2002, she was among the youngest law graduates of the  Federico II University of Naples (ITA). She began her career as a Civil Lawyer, becoming licensed to practice law …

Read More »