Il Caso Lia Thomas Per Dave Salo “Una Violenza Allo Sport Femminile”

Giusy Cisale
by Giusy Cisale 0

December 29th, 2021 Italia

Le attuali politiche transgender in atto nella americana NCAA sono state al centro di numerose polemiche recentemente.

Lia Thomas è una donna trans che sta gareggiando nel campionato universitario NCAA per l’Università della Pennsylvania e sta siglando record su record. La Thomas ha nuotato per tre anni nella squadra maschile di Penn. La transizione è avvenuta durante la terza stagione (2019-20).

L’Ivy League ha cancellato l’intera stagione 2020-21 a causa della pandemia, e Thomas è tornata in piscina questo autunno nella squadra femminile, dominando ampiamente la concorrenza.

A metà stagione della NCAA, Lia Thomas possiede il miglior tempo del paese nei 200 stile libero femminili (1:41.93) e 500 stile libero (4:34.06), e si è classifica sesta nel 1650 stile libero (15:59.71).

leggi qui le regole NCAA per i transgender 

LE DICHIARAZIONI DI DAVE SALO

Sulla questione è intervenuto anche Dave Salo che ha definito la vicenda “un offesa allo sport femminile”.

Parlando con The Washington Times Salo dice che l’attuale politica “compromette tutto il lavoro che è stato fatto dalle atlete”.

Non penso che sia giusto per niente.

Penso che comprometta davvero i guadagni che sono stati fatti negli sport femminili negli ultimi 30 anni.

Sta andando indietro. Penso che la NCAA e il CIO non abbiano davvero esaminato la politica che dirige questa questione.

Continua Salo:

“So quanto duramente le donne lavorano”.

“Lavorano alla pari degli uomini in termini di sforzo, ma non potranno mai eguagliare quello che gli uomini potrebbero fare in sala pesi o in piscina”.

Salo ha più di 40 anni di esperienza di coaching nel nuoto. E’ stato assistente allenatore della squadra degli Stati Uniti alle Olimpiadi. Ha guidato recentemente  la squadra americana ai campionati del mondo in vasca corta di Abu Dhabi. Ha trascorso 14 stagioni come capo allenatore alla USC, e ora è il capo allenatore emerito alla Irvine Novaquatics.

“Una delle preoccupazioni che ho è che coloro che sono più colpiti sono i più silenziosi.

Hanno paura di parlare.

Sanno che non è giusto.

“Ho 63 anni. Sono quasi alla fine della mia carriera di allenatore e non posso essere cancellato.

Quindi posso parlare contro quello che penso sia un assalto allo sport femminile”.

CHI E’ LIA THOMAS

Lia Thomas, all’inizio di Dicembre, si è raccontata in una video intervista con SwimSwam.

La 22enne ha detto che si è resa conto di essere trans all’inizio state del 2018, ma ci è voluto quasi un anno intero prima di iniziare il processo di transizione.

“Ho capito di essere trans l’estate precedente, nel 2018”, ha detto Thomas.

“C’era molta incertezza, non sapevo cosa sarei stata in grado di fare, se sarei stata in grado di continuare a nuotare. E così, ho deciso di nuotare fuori l’anno 2018-2019 come uomo, senza fare coming out, e questo mi ha causato molta angoscia.

“Stavo lottando, la mia salute mentale non era molto buona. Era un sacco di disagio, fondamentalmente solo sentirsi intrappolati nel mio corpo. Non era allineato.

“Ho deciso che era il momento di uscire e iniziare la mia transizione”.

Thomas ha quindi iniziato la transizione nel maggio del 2019. Ha iniziato la terapia ormonale sostitutiva.

Nella stagione 2019-20, ha gareggiato nella squadra maschile. Ha descritto quella stagione come una fase incredibilmente scomoda, in quanto continua a competere nella squadra maschile nonostante fosse in procinto di diventare una donna.

“Essendo nelle prime fasi della transizione, è stata un’esperienza molto imbarazzante. Ero fondamentalmente una donna che competeva in gare maschili. Era scomodo, quindi non ho gareggiato molto”.

Nell’estate del 2020, un anno dopo aver iniziato la soppressione del testosterone, ha presentato la documentazione medica alla NCAA. Dopo l’approvazione, ha iniziato a competere nella squadra di nuoto femminile.

Poi è arrivata la pandemia di COVID-19, che ha portato l’Ivy League a cancellare l’intera stagione di nuoto universitario 2020-21.

POLITICHE TRANSGENDER NCAA

La politica transgender della NCAA stabilisce che: “Una femmina trans trattata con farmaci per la soppressione del testosterone può continuare a competere in una squadra maschile. Non può competere in una squadra femminile senza passare a uno status di squadra mista fino al completamento di un anno di trattamento di soppressione del testosterone”.

Thomas, che ora è due anni e mezzo in terapia ormonale sostitutiva, è, quindi, ammissibile a competere nella squadra femminile.

Il Comitato olimpico internazionale (CIO) ha recentemente pubblicato le linee guida per quanto riguarda le regole transgender.

Non sono state revocate le regole NCAA. Invece, si invita ogni sport a implementare le proprie linee guida su ciò che costituisce un vantaggio sleale.

Afferma il CIO:

“Gli atleti dovrebbero essere autorizzati a competere, ma il vantaggio sleale deve essere regolato”.

Per quanto riguarda le linee guida del CIO, Thomas ha detto: “Penso che le linee guida che hanno presentato sono molto buone. Fanno un ottimo lavoro per promuovere l’inclusività mantenendo l’integrità della competizione”.

L’intervista con Lia Thomas è disponibile di seguito:

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About Giusy Cisale

Giusy Cisale

 GIUSY  CISALE Giusy Cisale graduated high school at the Italian Liceo Classico "T.L. Caro" where she was engaged in editing the school magazine. In 2002, she was among the youngest law graduates of the  Federico II University of Naples (ITA). She began her career as a Civil Lawyer, becoming licensed to practice law …

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