Il Consiglio Degli Atleti Olimpici USA Chiede Abolizione Divieto Protesta

La direzione del Consiglio degli Atleti del Comitato Olimpico e Paralimpico degli Stati Uniti (USOPC) ha pubblicato una lettera che invita il CIO e l’IPC ad abolire l’art. 50 della Carta del CIO, che impedisce agli atleti di protestare durante i Giochi Olimpici.

La regola 50:

 “Nessun tipo di manifestazione o di propaganda politica, religiosa o razziale è permessa in qualsiasi manifestazione olimpica, siti, luoghi di ritrovo o altre aree”.

All’inizio di questo mese, il CIO ha riaffermato la sua posizione sulla regola 50. Le proteste rimangono vietate.

Nel nuoto, nel 2017, il campione olimpico Anthony Ervin si è inginocchiato durante l’inno nazionale americano all’incontro di Raia Rapida in Brasile.

Per le prossime Olimpiadi nel 2021 è lecito pensare che questo tipo di proteste aumenterà. Gli atleti hanno utilizzato le manifestazioni sportive per attirare l’attenzione su temi sociali e politici molto importanti.

La lettera inizia con la frase:

“Gli atleti non saranno più messi a tacere”

Il comitato prosegue esponendo la propria convinzione che la partecipazione degli atleti ai movimenti sociali è fondamentale per il movimento olimpico, non in opposizione ad esso come ha sostenuto il CIO.

La lettera si sofferma poi sulla vicenda di John Carlos e Tommie Smith. Carlos, oggi, è uno dei collaboratori della AAC. Il Consiglio degli Atleti del Comitato Olimpico e Paralimpico degli Stati Uniti rappresenta la voce degli olimpionici nel movimento olimpico americano. John Carlos nel 1968 vinse la medaglia di bronzo nei 200 metri. Al momento della cerimonia di premiazione, alzò il pugno, insieme a Tommie Smith, per protestare contro il razzismo nel movimento olimpico.

Oggi Il Comitato Olimpico degli Stati Uniti sottolinea l’ipocrisia del CIO. Da un lato esalta le azioni di Smith e Carlos nei suoi musei. Dall’altro non permette agli atleti attuali di prenderli come esempio.

“Carlos e Smith hanno rischiato tutto per difendere i diritti umani e ciò in cui credevano. Continuano a ispirare generazione dopo generazione a fare lo stesso”.

“È tempo che il movimento olimpico e paralimpico onori il loro coraggio piuttosto che denunciare le loro azioni”.

 

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About Giusy Cisale

Giusy Cisale

 GIUSY  CISALE Giusy Cisale graduated high school at the Italian Liceo Classico "T.L. Caro" where she was engaged in editing the school magazine. In 2002, she was among the youngest law graduates of the  Federico II University of Naples (ITA). She began her career as a Civil Lawyer, becoming licensed to practice law …

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