Le federazioni sportive russe hanno da tempo preferito ai loro legami culturali e umani con l’Europa a quelli geografici con l’Asia nella scelta dei loro organismi sportivi continentali.
Circa il 75% della popolazione russa vive nel continente europeo, ma circa il 75% del territorio russo si trova nel continente asiatico.
Dopo l’ostracizzazione dell’Europa dalla comunità sportiva globale nel 2022 a causa dell’invasione dell’Ucraina e delle conseguenti violazioni dei diritti umani, il Paese sta valutando di spostare la propria attenzione sull’Asia.
IL PUNTO DI VISTA GEOPOLITICO
Da un punto di vista geopolitico, la mossa ha molto senso nel mondo moderno.
Il campione olimpico Vladimir Salnikov, ora a capo della Federazione nuoto Russa (e probabile futuro capo del Comitato olimpico russo), ha dichiarato che i rapporti con la LEN, l’organo di governo europeo, sono stati più tesi rispetto al rapporto con la FINA.
Questo ha senso, perché le nazioni europee sono attualmente più spaventate da ciò che accadrebbe se l’espansione della Russia non si fermasse all’Ucraina (con i combattimenti già inavvertitamente approdati in Polonia).
Nel frattempo, la Russia mantiene una serie di alleati in Asia. Tra questi, potenze militari ed economiche come l’Iran, l’India e la Cina.
Più recentemente, Salnikov ha confermato le conversazioni in interviste con i media nazionali di proprietà statale.
DCHIARAZIONI SALNIKOV
“In linea di principio è vero. Bisogna essere estremamente cauti in queste decisioni. In quale stato potremmo partecipare alle competizioni della confederazione asiatica è un’altra questione. Deve essere ancora chiarito, soprattutto perché la questione riguarda tutta la nostra famiglia acquatica, e non solo il nuoto”.
PUNTO DI VISTA AGONISTICO
Dal punto di vista agonistico, la questione diventa molto più interessante.
Il nuoto asiatico ha ottimi rappresentanti ai vertici con Cina, Giappone e l’occasionale interposizione della Corea del Sud, ma non ha la stessa profondità dell’Europa.
Nel nuoto artistico, la Russia vincerà ovunque vada.
In loro assenza, ai Mondiali del 2022 hanno vinto sia l’Asia che l’Europa.
La pallanuoto è la più grande opportunità acquatica per la Russia in questo caso.
Ma oltre alla competizione, ci sono diversi tipi di gare in gioco. In Europa, il sistema è costituito dai Campionati Europei Juniores, dai nuovi Campionati Europei U-23, dai Campionati Europei, con un ciclo e una progressione prevedibili.
In Asia, le cose sono un po’ più sporadiche, con i Campionati asiatici di nuoto, ma anche i Giochi asiatici, che alcuni Paesi considerano alla stregua delle Olimpiadi.
Sebbene attualmente sia vietato l’accesso alla maggior parte degli eventi sportivi globali, tali divieti non si estendono necessariamente agli eventi continentali (finora lo hanno fatto nel nuoto).
QUALIFICAZIONI OLIMPIADI 2024
L’impulso alla mossa è che la Russia potrebbe trasferirsi in Asia durante la sospensione e iniziare a partecipare alle qualificazioni olimpiche lì, con l’aspettativa di un reintegro da parte del CIO in tempo per i Giochi di Parigi 2024.
Ciò che diventa complicato è che le qualificazioni olimpiche nella maggior parte degli eventi sono spesso basate sul successo e sulla profondità del successo di quei continenti nelle precedenti edizioni delle Olimpiadi.
La Russia, sotto bandiera neutrale, ha vinto 71 medaglie alle Olimpiadi di Tokyo 2020, tra cui 20 medaglie d’oro.
Si tratta del 5° posto per numero di medaglie d’oro e del 3° posto per numero di medaglie totali di qualsiasi nazione.
Questo può sbilanciare drasticamente le qualificazioni olimpiche. Potrebbe incontrare la resistenza delle federazioni asiatiche, se non si accompagnasse a un aumento degli slot di qualificazione per il continente.
Naturalmente, in questa mossa ci sono anche complesse questioni politiche ed economiche legate all’identità dei cittadini russi da risolvere. I campionati asiatici avranno la stessa risonanza sui centri di potere occidentali della Russia come i campionati europei?
